Sapevi che correre con la punta del piede o meglio chiamato  avampiede, è lo sprint del running?

Il corretto appoggio decide la vittoria della competizione!

 
Come il piede ci dà il giusto sprint

 

Come molti pensano le diverse calzature che si indossano per correre ci fanno andare più veloci.                                                               Non sempre è dovuto dalla calzatura, come potremmo pensare ma dipende soprattutto come e in che modo si allena il piede.                 Il piede nella sua forma ha tutto ciò che serve al running: è elastico, supporta ogni tipo di terreno, supporta il peso del corpo e sa come distribuirlo grazie ha suoi archi fisiologici e funzionali.

Questi archi funzionali e fisiologici hanno diverse funzioni, quello longitudinale interno che va dal retropiede (tallone/calcagno) al metatarso ha la funzione  supporto; supporta il peso del corpo, supporta gli urti e i vari tipi di terreno. Quello trasversale anteriore invece che si trova anteriormente e si estende dal metatarso, all’alluce fino al quinto dito del piede; questo invece ha il compito della spinta e della elasticità.

Allenare in modo corretto queste volte plantari fanno cambiare la meccanica della corsa rendendola più fluida e rapida, il piede appoggerà meglio al suolo con un appoggio di “quasi rullata”  e non occorreranno avere scarpe con strati di gel e fondi ammortizzanti o elastici.

 
Come si deve allenare il piede e il suo appoggio

 

Oltre ad allenarli per i chilometri che dovranno percorrere  e quindi avere una notevole resistenza ci deve essere prima di tutto un’ottima preparazione che si svolge non soltanto con le andature classiche per l’appoggio sull’avampiede come: la “rullata”, lo skipp, la calciata, passo impulso, doppio impulso, passo alternato, spinte frontali sagittali e laterali, ecc.. ma si deve fare uno step precedente. 

Questo step si deve fare almeno venti minuti prima, lo chiamato “step agile” o meglio si deve fare gli esercizi a piede nudo questo permette di lavorare in modo specifico l’appoggio e i suoi archi funzionali o volte plantari senza l’interferenza della scarpa che compensa l’appoggio. Gli esercizi sono mirati nella meccanica del passo e quindi “tallone-pianta-punta”, più precisamente si deve lavorare sulla parte propriocettiva del piede per agire sull’equilibrio, sulla sensibilità e sull’elasticità. Gli esercizi devono essere svolti lentamente tendendo un postura ben precisa e l’appoggio preciso del tallone, dell’esterno, dell’interno e della punta; infine unirli tutti insieme con la “rullata a ginocchia sbloccate”.

Questo permetterà di aumentare la capacità di espressione dinamica dell’appoggio piede-caviglia rendendolo più forte e sensibile alla spinta, consentendogli di esprimere più sprint, inoltre con gli esercizi di rinforzo della volta plantare (arco longitudinale del retro-piede) aggiungerà una forza meccanica che supporterà la corsa.

Infine per rendere ancora meglio uno sprint efficace consiglio di correre con calzature almeno droop  4. Perchè?

Semplice, il piede è più vicino al suolo e sarà più facile per lui sapersi adattare e rispondere in modo adeguato per esprimere tutto il suo potenziale.